Home Computer Sinclair ZX Spectrum

ZX Spectrum 48K tasti in gomma

ZX Spectrum 

Lo ZX Spectrum è un home computer creato e prodotto dal 1982 fino al 1986 dalla Sinclair Research Ltd prima, e dal 1986 al 1992 dalla Amstrad poi. In Europa fu il principale antagonista del Commodore 64 e conquistò un discreto settore di mercato grazie ad un prezzo di listino più economico; infatti le piccole dimensioni, la velocità di calcolo e il prezzo relativamente basso lo resero popolare negli anni ottanta in vari Stati. Fu esportato anche negli USA col nome Timex Sinclair 2068. Negli anni furono realizzati svariati cloni non ufficiali soprattutto nell’est Europa, Russia e Spagna.

L'hardware

 

Dotazione generale

 

Lo ZX Spectrum era basato sul microprocessore a 8 bit Z80A della Zilog ed originariamente era dotato di 16 kB di ROM contenenti il linguaggio BASIC, di 16 kB di RAM, espandibili a 48 kB (la versione in mio possesso del 16K è una issue 2 ), e di una caratteristica tastiera in lattice con 40 tasti multifunzione. L'interprete BASIC integrato, denominato Sinclair BASIC, venne fortemente personalizzato dalla Sinclair Research Ltd. Il particolare layout della tastiera è dovuto soprattutto a questa personalizzazione del BASIC e del sistema operativo.

SPECIFICHE TECNICHE

Dimensioni

Le dimensioni della macchina erano di 233 mm (larghezza) x 144 mm (profondità) x 30 mm (altezza),

Processore

Zilog Z80A a 3,5 MHz.

ROM

16K contenente il sistema operativo e l’interprete BASIC.

RAM

A seconda del modello si potevano avere 16kB o 48kB.

Video

Uscita RF.

Unità a nastro

Due Jack da 3,5mm per il collegamento ad un registratore a cassetto.

Porta di espansione

Una porta di espansione per il collegamento di periferiche di espansione.

 

 

Nell’ottica di una riduzione dei costi, che permetteva a questa macchina di essere competitiva sul mercato europeo, lo Spectrum non venne dotato di uscite video diverse dal connettore RF, porte joystick, porte seriali ecc. Era comunque possibile aggiungere molte di queste funzionalità ed altre mediante delle interfacce da collegare alla porta di espansione.

La macchina non era dotata di particolari caratteristiche audio e video. Non aveva un chip sonoro e i colori erano limitati ad 8. Ma questo non ha impedito che le software house dell’epoca di sviluppare numerosissimi giochi anche di pregio.

  

Audio


Per la generazione dei suoni lo ZX Spectrum è dotato solo di un semplice altoparlante, capace di riprodurre un solo canale audio. Era comunque possibile utilizzare l’uscita jack da collegare ad un apparato di riproduzione audio per avere un sonoro più alto e una migliore qualità generale. Gli sviluppatori riuscivano comunque ad aggirare questi limiti hardware con accorgimenti software, che rendevano comunque un suono gradevole.

  

Grafica

 Lo ZX Spectrum opera costantemente in modalità grafica, e la sua memoria video può essere indirizzata direttamente. La mappa dello schermo prevede 256x192 pixel, e il font di caratteri, di dimensioni 8x8 pixel, permette la visualizzazione di 24 righe da 32 caratteri. Con l'utilizzo di caratteri più compatti i programmatori arrivarono comunque a ottenere fino a 85 caratteri per riga, sebbene raramente si superasse il limite delle 64 colonne (è ad esempio il caso del Word Processor "Tasword II"). Testo e grafica possono essere tranquillamente usati contemporaneamente. Lo schermo è diviso in due sezioni: quella superiore normalmente occupa le prime 22 linee di caratteri e mostra il listato o l'output dei programmi in esecuzione; quella inferiore, costituita dalle ultime 2 righe, mostra il comando digitato o la linea di programma che si sta modificando o eventuali messaggi di sistema. I comandi possono essere editati con l'ausilio dei tasti cursor left, cursor right, insert e delete con ripetizione automatica. L'hardware dello ZX Spectrum non implementava un chip grafico in grado di generare sprites; la velocità del processore e la possibilità di un accesso relativamente veloce alla pagina video permisero ugualmente la creazione di una vasta libreria di videogiochi che sfruttavano ingegnosi trucchi di programmazione per animare figure sullo schermo.

 

Video

 

Lo ZX Spectrum era previsto per il collegamento ad  un normale televisore a tubo catodico PAL UHF a colori o in bianco e nero, sul canale 36. Per risparmiare memoria e potenza di calcolo i progettisti scelsero specificare il colore su aree di 8x8 pixel corrispondenti alla suddivisione prevista per rappresentare 32x24 caratteri di testo: per ogni area si possono impostare il primo piano e lo sfondo scegliendo da una palette di 8 colori oltre a due opzioni speciali che ne permettono l'amplificazione della luminosità ("bright", di nessun effetto sul colore nero) o il lampeggiamento ("flash"). Un'area di 8x8 pixel non poteva quindi contenere più di due colori diversi tra loro; tentare di utilizzare un terzo colore avrebbe cambiato gli "attributi" dell'intera area, provocando un effetto denominato colour clash, passione e fastidio di tanti programmatori dell'epoca. I colori base sono: nero, verde, blu, rosso, magenta (porpora), cyan (ciano o azzurro), giallo e bianco. Tutti gli otto colori possono essere presenti sullo schermo contemporaneamente con eventuali zone lampeggianti e altre fisse e dei caratteri con l'extra bright: tramite quest'ultimo accorgimento si ottengono in tutto 15 colori, ma non è possibile usare un colore bright e uno standard nel medesimo quadretto di 8 x 8 pixel. Il colore del bordo dello schermo è definibile con uno degli 8 colori base tramite il comando BORDER. I colori di primo piano (foreground) e di sfondo (background) e gli attributi di luminosità (brightness) e lampeggio (flashing) sono impostati con i comandi BASIC INK, PAPER, BRIGHT e FLASH. Possono essere attivati anche OVER (sovrascrittura degli attributi dello schermo) e INVERSE (scambia i colori di sfondo e primo piano). Questi sei comandi possono essere impostati in modo da modificare tutte le successive operazioni PRINT, PLOT, DRAW o CIRCLE o riguardare una singola riga di comando.

  

Tastiera


I primi modelli di Spectrum (Spectrum 16K e Spectrum 48K) avevano una tastiera in gomma (ai tempi molti pensavano che fosse scomoda, ma io l’ho sempre adorata). La caratteristica principale era che ad ogni tasto sono associati più comandi BASIC, richiamabili premendo semplicemente il tasto associato, eventualmente in combinazione coi tasti CAPS SHIFT e/o SYMBOL SHIFT. Questo permetteva oltre ad aumentare la velocità di digitazione dei programmi, di ridurre notevolmente la possibilità di errori nel codice. Ma la scelta di avere una tastiera con questa concezione nasceva anche dal fatto che questo sistema permetteva agli ingegneri della Sinclair di ottimizzare al meglio la ROM, risparmiando quindi spazio utile per altre implementazioni. Dal Giugno del 1984 lo Spectrum denominato Plus, venne dotato di una nova tastiera in plastica. Di questa vennero prodotti anche dei Kit per fare in modo che i possessori dei modelli precedenti potessero eseguire da soli l’upgrade alla nuova versione di tastiera.


Basic


Il BASIC dello ZX Spectrum era abbastanza evoluto , era composto di 86 istruzioni. Queste includevano comandi, funzioni  ed altre parole chiave. I comandi più comuni richiedevano la pressione di un singolo tasto: ad esempio, la pressione del tasto "P" causava l'apparizione dell'intera stringa PRINT (comando). I comandi di uso meno frequente richiedevano delle sequenze di tasti più complesso: ad esempio, BEEP richiedeva la pressione dei tasti CAPS SHIFT e SYMBOL SHIFT per accedere alla modalità estesa della tastiera (gli ultimi modelli integravano il tasto EXTENDED MODE che sostituiva questa combinazione), poi si doveva tenere premuto il tasto SYMBOL SHIFT e contemporaneamente premere il tasto "Z". Le parole chiave erano indicate sulla tastiera con uno schema a colori che indicava la sequenza di tasti SHIFT che era necessaria.

 


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